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Detrazione per Impianti Allarme e Videosorveglianza

La Legge di Bilancio 2023 prevede una detrazione fiscale per l’installazione di sistemi di sicurezza, di allarme o videosorveglianza o la sostituzione di quelli già esistenti. Ma come funziona? In questo articolo puoi trovare la spiegazione della detrazione fiscale per acquisto antifurto: in cosa consiste, a quanto ammonta e per quali spese, chi può usufruirne e in che modo, e quali documenti vanno presentati e conservati.

Impianto allarme detrazione: in cosa consiste?

Il "bonus fiscale per antifurto" o "bonus sicurezza" è una delle componenti del "bonus ristrutturazione edilizia" offerto dallo Stato per rendere le nostre abitazioni più efficienti e sicure dal punto di vista energetico.

Nello specifico, la parte definita come "bonus sicurezza" comprende tutti quegli interventi di ristrutturazione che riguardano la difesa passiva e attiva degli immobili (sia di proprietà che in affitto e anche per le parti comuni negli edifici residenziali) da qualsiasi tipo di intrusione, tramite ad esempio allarmi antifurto o sistemi di videosorveglianza digitale.

A quanto ammonta la detrazione fiscale impianto allarme?

Il bonus sicurezza si riferisce alla possibilità di beneficiare di una detrazione fiscale del 50% sull'IRPEF per i costi sostenuti al fine di garantire la sicurezza di un'abitazione. È importante notare che questa agevolazione fiscale è limitata alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023. I costi ammissibili includono l'installazione di allarmi, sistemi antifurto, videocitofoni e altre apparecchiature di sicurezza.

La detrazione spettante, pari al 50% dei costi sostenuti, viene ripartita in 10 rate annuali di uguale importo. Tuttavia, è necessario considerare che vi è un limite massimo di spesa su cui è possibile applicare questa detrazione, che ammonta a €96.000.

Agevolazione IVA impianto allarme al 10%: quando se ne può usufruire?

È possibile scorporare dal totale del costo delle spese sostenute per questo tipo di intervento, il costo sostenuto per i beni significativi, cioè i componenti fisici del sistema antifurto (ad es. videocamere, centralina, sensori ecc..), per cui l'IVA è fissata al 10%. Per le spese restanti vale la normale aliquota del 22%.

Quali sono le spese sottoposte ad agevolazione fiscale?

Secondo la Legge di Stabilità 2018 rientrano nella categoria delle spese detraibili tutti gli "interventi relativi all'adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio di compimento di atti illeciti da parte di terzi".

Sono detraibili tutte le spese relative a:

  • impianti di videosorveglianza (ad es. telecamere a circuito chiuso);
  • impianti di antifurto, compresi quelli a tecnologia attiva come il nebbiogeno;
  • vetri antisfondamento e inferriate;
  • porte blindate, compresa la posa;
  • tapparelle motorizzate e meccaniche;
  • casseforti a muro;
  • installazione e sostituzione di catenacci, serrature, lucchetti e spioncini;
  • installazione e sostituzione di cancelli, cancellate, recinzioni e protezioni murarie;
  • costi di progettazione e installazione dell'impianto con i relativi materiali (cavi elettrici, canaline ecc..);
  • spese sostenute per sopralluoghi e perizie da esperti nel settore;
  • compensi corrisposti per la relazione di conformità alle leggi vigenti, in particolare la legge sulla privacy;

Attenzione: non sono detraibili le spese videosorveglianza sostenute per i contratti di vigilanza e sorveglianza, ma rientrano nella detrazione le fotocamere o le telecamere collegate con centri di vigilanza privati. Ecco perchè spesso questa detrazione viene definita anche come Bonus videosorveglianza.

Detrazione antifurto: chi può richiederla?

Possono usufruire della detrazione antifurto solo le persone fisiche e solo per gli immobili già esistenti, mentre non è possibile richiederla per le nuove costruzioni, nello specifico:

  • Il proprietario dell'immobile;
  • Il titolare del diritto del godimento sull'immobile stesso (affittuari e usufruttuari);
  • I familiari e/o conviventi del proprietario (parenti fino al terzo grado e affini entro il secondo). È compreso il coniuge separato qualora l'immobile sia stato assegnato a lui/lei.

Detrazione allarme: cosa bisogna fare per ottenerla?

È fondamentale che i pagamenti effettuati alla società responsabile dell'installazione/progettazione, ecc., siano effettuati tramite bonifico bancario o postale, anche online.

Successivamente, nella dichiarazione dei redditi, è necessario indicare i dati catastali dell'immobile in cui verrà installato l'impianto antifurto utilizzando il Modello 730 o il Modello Redditi. Se chi esegue i lavori non è il proprietario, è necessario fornire i dati di registrazione dell'atto che costituisce il titolo e gli altri dati richiesti per il controllo dell'agevolazione.

Quali documenti vanno conservati?

Per poter godere della detrazione fiscale per acquisto antifurto è necessario conservare, per poterli esibire qualora ci venissero richiesti:

  • le fatture ed i relativi pagamenti;
  • la domanda di accatastamento, qualora l'immobile non fosse censito;
  • la ricevuta di pagamento Imu e/o Tasi.

Se stai valutando di acquistare un impianto, questo è il momento giusto per approfittare di questo incredibile risparmio sulla spesa finale. I nostri professionisti sono sempre disponibili senza impegno per fornirti una consulenza in merito. Contattaci per saperne di più!